E Le Dolomiti Bellunesi, cosa sono?
Uno strumento di confronto e di condivisione. Confronto e condivisione di idee, di esperienze, di valori, di sogni. Questo (ma, quasi certamente, anche altro) è stata – fin dalla sua origine – ‘Le Dolomiti Bellunesi’. Una rivista che credo possa essere definita anche come un luogo ‘fisico’; nel quale si sono potuti trovare i tanti, tantissimi che conoscono e praticano l’essenza più vera della montagna: la concretezza, l’impegno, il sacrificio, il rispetto per l’ambiente che non è terra di conquista ma un ‘altro’ da conoscere per poterlo rispettare.
Un tavolo al quale tutti coloro che hanno questa disposizione d’animo, sanno di poter sempre trovare un posto a sedere; e amici disposti al dialogo.
Così che la cerchia possa continuare a crescere e ad allargarsi. E poi, una ‘bacheca’ nella quale sia possibile seguire la vita delle Sezioni, il vero patrimonio della gente di montagna. La cadenza semestrale della rivista, se sconta qualche ritardo, permette però di rompere la crosta dell’urgenza e di puntare al nocciolo delle questioni volta per volta messe al centro del confronto.
Da ultimo, un richiamo al sito della rivista. Rinnovato, arricchito, decisamente più coinvolgente. Senza ‘effetti speciali’ ma con solida concretezza. Montana, naturalmente!Silvano Cavallet (Direttore responsabile Le Dolomiti Bellunesi)
Arrivo qui dal link letto nella prima pagina della rivista [cartacea], ricevuta via posta [lumaca].
Leggo queste parole introduttive al sito [web] della rivista e mi sembra di sentirle in assonanza con qualcosa che cerco di dire parlando, da molti anni purtroppo, solo a me stesso.
L’ultimo tentativo di coinvolgere altri, per dare un senso condivisibile a quel qualcosa [secondo me] “da dire”, credo di averlo fatto rispondendo a un commento al sondaggio “Come giudichi altitudini.it?”, all’indirizzo http://altitudini.it/sondaggio-come-giudichi-altitudini-it/#comment-4613
Qui potrei aggiungere che la potenziale capacità di un sito di essere “coinvolgente” forse ha bisogno, per tradursi in una “realtà adeguata ai tempi”, che si parli anche di come le Dolomiti “possono essere”.
Darei a quel [per ora solo nella mia mente] “parlare di un come” un’etichetta, o “tag”, preceduta dal segno “#”: #dialogo_operatvo.
Con questo tipo di etichetta – o “hashtag” – oggi molto di moda tra i nostri politici – cercherei di tener traccia di commenti, proposte e contributi all’avviamento di un dialogo, che coinvolga quanti volessero rendersi disponibili a parlare delle Dolomiti “come possono essere”.
Errata corrige:
l’etichetta proposta è #dialogo_operativo
Post Scriptum:
Questo tipo di “hashtag” si distingue da quelli usati dal web marketing, in generale, e dalla politica, in particolare, perché …. non fa tendenza [non è un trendy tag]
Lo scopo di questo tipo di etichetta non sarebbe *far numero* [di “follower” o seguaci] ma *far gruppo* [di azione condivisa].